In un momento come questo, in cui ci troviamo a fronteggiare i
terroristi, i macellai, gli aguzzini, in cui a scontrarsi sono
soprattutto due modelli culturali, sociali, giuridici e politici,
affossare l'approvazione del reato di tortura era la più gigantesca
cazzata che potessimo fare.
E noi l'abbiamo fatta.
Alfano affossa la legge sulla tortura, attesa da anni e invocata dall’Europa oltre che dalla civiltà giuridica, con il tacito assenso di Renzi e del ministro Orlando.
Il ministro dell'Interno Alfano ha dichiarato:
"La legge sulla tortura
dovrà essere rivista alla Camera per evitare ogni possibile
fraintendimento riguardo l'uso legittimo della forza da parte delle
forze di polizia e il rischio di una dilatazione del reato di tortura
per via interpretativa giurisprudenziale che possa produrre compressioni
alla operatività dei nostri uomini".
Tradotto dal politichese:
"Cari nostri amati servi dello stato non preoccupatevi che la
legge sul reato di tortura sarà una finzione tale che voi potrete
continuare a divertirvi ad organizzare macellerie messicane
impunemente".
A 15 anni dalla vergogna del G8 di Genova lo stato borghese si premura di difendere i propri assassini di professione.
E' vergognoso, Gianna…incredibilmente vergognoso...
RispondiEliminaLa tortura è anche questo, la "volontà disumana" di non legiferare.
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