31 marzo 2016

Un musicista deve schierarsi?


Quella che segue è una piccola parte di un'intervista realizzata nel 2007 a Gianmaria Testa, quel "cantautore capostazione" che i francesi ci invidiavano tanto e che invece, noi italiani, a stento ci siamo accorti che esistesse. Se n'è andato ieri, silenziosamente come è vissuto. Abituato a far partire treni, a guardare scendere e salire turbe di anonimi sconosciuti da convogli altrettanto anonimi, Testa conosceva molto bene l'assurda e geniale transitorietà della vita, gli occhi, il sangue e l'anima di tutti quei nessuno che non stanno mai sotto i riflettori, le mille storie urlanti nascoste nella profondità delle loro mute viscere. Forse è un bene l'anonimato in cui questo genio silenzioso e garbato ha vissuto, questo poeta che parlava solo perché aveva cose da dire al punto da non dire mai una parola di troppo. Un bene triste, che ci lascia modo di scoprirlo piano piano, con quella delicatezza che lo ha sempre contraddistinto. Un artista sempre sotto traccia, sotto pelle sarebbe meglio dire... che scivola nelle pieghe del sentire come un'onda calda che avvolge di cose buone. Adesso non c'è più, che peccato. Ciao Gianmaria.
"Un musicista deve schierarsi?"
"Penso di sì. Questi sono tempi di grande confusione, non si può generarne altra. I ragazzi vivono una condizione difficile: noi, quando eravamo giovani, credevamo che il futuro sarebbe stato pieno di cose migliori; ci siamo sbagliati, certo, ma pensa ai ragazzi di oggi, che vedono il futuro come una dimensione peggiorativa del presente. Da ogni punto di vista: ambientale, sociale, politico… Non si può vivere serenamente il presente, se non ci sono prospettive per il futuro.
Il disco sull’emigrazione l’ho fatto proprio per i ragazzi, per ricordare a loro e a noi quello che eravamo solo qualche decennio fa: immigrati. Anche a casa nostra. A Torino si scriveva sulle case “Affittasi ma non ai meridionali”. È passata una sola generazione, e già abbiamo un partito xenofobo come la Lega, facciamo leggi speciali, abbiamo i Cpt.
Viviamo in un mondo al contrario: gli Usa, che sono la più grande nazione di emigranti – perché hanno sterminato la popolazione originaria – stanno facendo un muro per bloccare altri emigranti come loro. Credo che la storia ci renderà conto di questo atteggiamento, di questo disumanesimo.
Certo, so che non è facile, anche a me può dare fastidio che andando in macchina tentino sei volte di lavarmi il vetro, ma non mi fermo lì. Come non riesco ad aderire a questa richiesta di sicurezza. Ma davvero vi sentite assediati? Ma da cosa? Io non voglio sentire che la sicurezza deve essere una delle priorità della sinistra, ma scherziamo?"


...l'ho lasciato alla porta di casa che sputava per terra come fosse un saluto, 
l'ho lasciato che sputava per terra
come se fosse un saluto...


1 commento:

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