Non esiste una legge che prevede il carcere per chi inquina i
territori e manda a morte intere popolazioni. Milioni di abitanti. Non
solo campani. Ma anche calabresi, pugliesi, siciliani, africani, somali,
eritrei.
Esistono però le leggi che precarizzano il lavoro. Lo dissolvono
dentro miseri stipendi attorcigliati attorno a cavilli burocratici dai
nomi più disparati: stage, apprendistato, tirocinio formativo, di
inserimento, partita iva, prestazione occasionale ecc ecc ecc.
Esiste una legge che vieta di assistere ad eventi e manifestazioni sportive se appartieni a determinati territori.
Lo Stato, attraverso una legge, anni fa, ha disposto il controllo
rigido e assoluto di alcuni “siti di interesse nazionale”, che in altri
Paesi chiamano semplicemente discariche. Vi ha posto, davanti ad essi,
militari dell’esercito. Armi in pugno.
Lo stesso Stato, si avvale di pentiti di camorra. Attraverso le
dichiarazioni di tali pentiti di camorra, si scopre che quelle
discariche, già salvaguardate e già “siti di interesse nazionale”, come
ad esempio, Cava Sari a Terzigno, hanno “accolto” per anni, rifiuti
tossici e speciali. La discarica, per bocca di esponenti di legge, ossia
dello Stato, come Guido Bertolaso e la sua vice Marta Di Gennaro,
doveva essere “truccata”. Ossia, al suo interno, dovevano finirci le
ceneri provenienti da Acerra.
Lo Stato, attraverso suoi autorevoli esponenti, come il magistrato
Raffaele Cantone, dichiarano al TgRegionale, il giorno dopo le
dichiarazioni de-secretate di Carmine Schiavone di “non preoccuparsi,
perchè la magistratura già ha preso provvedimenti e già conosce i siti
inquinati”. Egli ci rassicura inoltre asserendo “ma quali rifiuti
radioattivi? Ma secondo voi un ignorante come Schiavone può conoscere la
differenza tra categorie di rifiuti?”.
Un pentito di camorra, tale Carmine Schiavone, ora in pratica uomo
sotto tutela della legge, impazza in tutte le tv con amene affermazioni
del tipo “stanno condannando a morte un popolo intero”; “i sindaci li
sceglievamo noi”. Negli interrogatori de-secretati, inoltre si legge :
SCHIAVONE: Questa situazione diventò subito operativa e cominciarono a versare soldi nelle casse dello Stato…
PRESIDENTE: Vuole dire nelle casse del clan?
SCHIAVONE: E’ lo stesso, più o meno.
La legge oggi, probabilmente condannerà quei disoccupati che sono
saliti sul tetto dell’inceneritore di Acerra alla ricerca disperata di
qualcuno che ascolti le loro grida di dolore.
L’incudine della disoccupazione e il martello del biocidio.
Fatte queste debite premesse, siamo ancora convinti che il rispetto
della legge e di questo Stato, così come è, sia un qualcosa di
ineluttabile?
Nel 1788 o nel 1933, se io fossi stato cittadino di Francia e di
Germania, rispettivamente, e mi fossi attenuto alla legge, leggeremmo
mai sui libri di storia di vicende come la Rivoluzione o la liberazione
dal Nazifascismo?
I nostri corpi immobili, sono la loro arma più efficace.
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