Lo accusarono di terrorismo e lo impiccarono, esattamente venti anni fa.
Il suo unico torto era affermare a voce alta, per giunta in versi, il
diritto della sua gente a non essere derubata, in un colpo solo, sia
delle proprie ricchezze che della bellezza della terra in cui vivevano.
La sua sentenza fu scritta dalle multinazionali petrolifere, Shell in
testa, nuovi padroni del Delta del Niger, cioè di quella parte di
Nigeria che è un autentico e immenso pozzo di petrolio. Un pozzo che
avvelena l'ambiente dei residenti e distribuisce ricchezza solo e sempre
altrove. A Port Arkut, capitale di questo bengodi, l'elettricità è
per pochi. La notte si illumina di povere candele.
Ken Saro Wiva era
poeta e scrittore di grandissimo valore. Consiglio a tutti il suo
Sozaboy, straordinario racconto di quella grande fucina di romanzo
popolare che è la Nigeria. Era una delle tante facce di un'Africa a
testa alta, quasi tutte eliminate dalla furia di interessi famelici che a
quel continente guardano solo come ad una preda.
Recentemente Shell è stata condannata a rimborsare con una ottantina di milioni i danni
provocati all'ambiente. Poca cosa visto che gli esperti affermano che ci
vorranno 30 anni per rimettere a posto le cose e tantissimo denaro in
più per risanare ciò che decenni di svernamenti tossici hanno
imputridito. Ovviamente a partire da una vera decisione di farlo.
Quella decisione è di là da venire. La ricchezza viene estratta a mani
basse e vola via. L'avvelenamento continua. Il colonnello che firmò la
condanna a morte di Ken Saro Wiva è appena stato nominato direttore
nazionale delle dogane. Il nuovo presidente nigeriano è un generale
golpista già stato al potere in anni in cui alle compagnie petrolifere
tutto venne concesso.
"Fate ballare insieme la vostra rabbia e la
vostra voglia di vivere…
faranno tacere ogni fucile crudele…
Ballate,
danzate….".
Ken Saro Wiva non perse mai la speranza. Sapeva che quella
più vera non e' il povero sogno di un solo individuo. Quella vera
marcia inesorabile sulle gambe dei tanti che hanno giusta rabbia e tanta
legittima voglia di vivere. Contro di essa nessuna fune e nessuna arma
potranno mai niente.
Grazie Gianna, non la conoscevo la vicenda di Ken Saro Wiva
RispondiEliminaGrazie a te Mariella per l' apprezzamento. La rete è anche questo: divulgazione. Ciao ciao.
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