da 20minutos
Hanno una moneta propria. Hanno un sistema sanitario, una rete educativa
e delle officine autogestite. Sono una cooperativa auto-gestita e
auto-organizzata, in cui gruppi di persone vivono al di fuori del
sistema, prendendo decisioni nelle assemble, basando l'organizzazione
sulla fiducia. In Catalogna, ci sono già 1.200 cittadini che hanno
scelto questo modo di vita e l'attuazione di queste comunità si sta
diffondendo. La crisi e il movimento degli Indignados, ha dato loro la
giusta spinta.
Ne la calle Sardenya di Barcellona, vicino alla Sagrada Familia, tre
anni fa si era stabilita la Cooperativa Integral Catalana (CIC), nel
centro Aurea Social. In un edificio di tre piani, con una tettoia e con
un nuovo giardino urbano, si sono coordinati e si sono svolti varie
attività come doposcuola, centri sanitari e alloggi, oltre a laboratori e
corsi per tutte le età.
-Apre il primo CAPS
Il CAPS, per i membri della cooperativa, non è un ambulatorio ma un
Centro de Autogestiòn Primaria de Salud. Vi si possono trovare persone
"facilitadores de salud" che accompagnano i pazienti nel cercare
soluzioni ai problemi di salute con la medicina generale. Non vi è
gerarchia e e se vi sono problemi come fratture agli arti e cose del
genere, "andiamo al pronto soccorso", spiega Xavier Borrás, uno dei
primi soci della Cooperativa.
In una delle camere spaziose e moderne del palazzo, si trova un asilo
nido per i bambini di età compresa tra gli zero e i tre anni. I genitori
si sono organizzati nel prendersi cura ed educare i figli. Oltre ai 30 €
per registrarsi nella cooperativa (somma che viene ritornata qualora il
partner lasciasse la cooperativa), non si dovranno pagare altri soldi.
Si può pagare con le ore di lavoro o con l' "ecos", una moneta propria.
Si tratta di una "moneta libera", che non è stampata e che serve per
qualsiasi commercio che si vuole fare all'interno della rete o anche a
coloro che forniscono servizi esterni alla rete, come per esempio da
un'oculista o dagli agricoltori. Il CIC utilizza il sistema comunitario
di scambio (Community Exchange System, CES), un software online per la
gestione della moneta.
L' "ecos" è la "moneta libera", adottata dalla Cooperativa,
dall'Ecoxarxes, Núcleos de Autogestión Local e Proyectos Autónomos de
Iniciativa Colectivizada. Essa serve per acquistare prodotti 100%
ecologici, oltre a pagare il dentista, parte del canone di locazione
sociale o l'asilo per i bambini. Ogni eco è equivalente ad un euro
circa. Un membro attivo della Cooperativa spiega che si può vivere con
circa 150 ecos-base al mese. Col termine "base" si definiscono i
prodotti che si vogliono condividere quel mese. Con questo contributo,
si paga il cibo e si da un contributo volontario al sistema sanitario
pubblico autogestito.
Tra queste caratteristiche, vi è anche un ufficio per la casa, dove si
consigliano le azioni da usare a coloro che rischiano lo sfratto. Essi
vengono informati delle lacune esistenti nel sistema in modo da trarne
beneficio. Si sta incoraggiando l'affitto sociale e le "masoveries
urbanes", una formula che viene a recuperare la figura catalana del
"Masover", una persona o una famiglia che vive e gestisce una casa di
campagna che è di proprietà di un altro.
In conclusione
"Non cerchiamo di andare contro il sistema, ma di andare fuori dal
sistema", spiega Borras. Dopo anni di proteste, "ora è il momento di
agire", continua a chiarire questo storico membro del CIC, che era nato
con un centinaio di membri e che è aumentato di 12 volte.
L'organizzazione ha ricevuto impulso dall'attivista Enric Duran, il
Robin Hood delle banche.
Questo sistema è in espansione in tutta la Catalogna e nella penisola, oltre che in Italia e in Francia.
tradotto da NexusCo
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