Nella società del “progresso” che
ama cibarsi di stress, di competizione e di sogni venduti un tanto al
chilo al mercato delle illusioni, il concetto di salute è un
qualcosa di molto relativo i cui contorni spesso sono destinati a
perdersi nell’imponderabile. Quando si parla di salute,
generalmente lo si fa sotto forma di business, in funzione della
presenza di una malattia che necessita di essere curata tramite la
terapia farmacologica o quella chirurgica.
Nel mondo del mercato anche la salute trasmuta allo stato di merce, con annesso codice a barre che ne identifica il prezzo. Una merce di fatto molto rara che i nostri ritmi di vita e le nostre abitudini contribuiscono in maniera significativa ad annientare.....
Viviamo costantemente
immersi in una cacofonia di stimoli indotti che minano in profondità
il nostro equilibrio nervoso, producendo ansia, paura di non farcela
e tensioni emotive di varia natura esacerbate all’inverosimile.
Spesso all’interno di agglomerati urbani dove impazza il traffico
automobilistico, l’aria è irrespirabile e tanto l’asfalto quanto
il cemento risultano presenze immanenti che ci avvolgono fra le
proprie spire.Nel mondo del mercato anche la salute trasmuta allo stato di merce, con annesso codice a barre che ne identifica il prezzo. Una merce di fatto molto rara che i nostri ritmi di vita e le nostre abitudini contribuiscono in maniera significativa ad annientare.....
Mangiamo cibo spazzatura, profondamente artefatto e di derivazione industriale e spesso pranziamo in maniera disordinata, nel corso di pause faticosamente ritagliate all’interno delle nostre giornate. Molte volte in piedi, in maniera automatica, senza alcun entusiasmo e alcun piacere.
La sedentarietà è diventata la nostra compagna più fedele. Seduti in macchina per andare al lavoro, seduti al pc durante la giornata lavorativa, seduti davanti alla TV la sera e poi ancora seduti in auto durante il weekend, per andare al centro commerciale a fare shopping, al mare a coricarci in spiaggia, o semplicemente a fare un giro in macchina.
Generalmente non troviamo il tempo per fare sport, ma quando accade il contrario anche lo sport viene troppo spesso interpretato in maniera distorta, rivelandosi molto più funzionale al business piuttosto che non alla nostra salute. Pratichiamo lo sport come si trattasse di un dovere più che di un piacere, spesso con l’unico scopo di perdere i chili di troppo e molte volte lo facciamo al termine d’intense giornate lavorative, quando il nostro corpo è troppo stanco.
Da quando suona la sveglia al mattino a quando la notte ci corichiamo, non facciamo altro che calpestare la nostra salute psicofisica, nonostante essa costituisca il bene più caro di cui disponiamo.
Per preservarla o recuperarne l’integrità è necessario innanzitutto cambiare noi stessi. La salute non è una merce che si può acquistare al supermercato, ma la parte più preziosa di noi che resterà tale solamente se sceglieremo di portarle rispetto. Quel rispetto che implica uno stile di vita profondamente differente da quello imposto dalla società del “progresso”, applicando il quale potremmo avere la grande sorpresa di ritrovare, oltre alla salute, anche quella gioia di vivere ormai da troppo tempo dimenticata.
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