Sarà che fa freddo e ho i piedi sempre gelati, sarà che quel centimetro di neve di tre giorni fa non si lascia intimorire da un sole impotente, sarà che ho appena saputo che quest'anno, per buona creanza, dovrò passare il Natale con il mio ex marito (col quale NON sono in buoni rapporti!), fatto sta che la malinconia mi avvolge come una coperta, ma non mi
scalda il cuore.
L’ennesimo anno che sta per terminare, i giorni sono passati via così velocemente che mi sono
sfuggiti di mano. Il tempo si è fermato solo dentro di me, mentre tutto
fuori è corso velocemente.
Ho
rispettato le scadenze, ho messo in atto azioni meccaniche, ho semplicemente svolto i compiti assegnati.....ma io?
Io sono rimasta
chiusa in un angolo segreto della mia mente, non mi sono esposta, non
sono emersa, non ho rischiato se non con le parole.
Ho visto cieli
alternarsi dal blu al grigio, dal rosso al nero, ho sentito il sole
debole, forte e assente. Ho osservato le foglie nascere dal legno e
volare via, la schiena di mio padre farsi sempre più curva, i fili
bianchi moltiplicarsi fra i miei capelli.
Ho riso, ho pianto, ho
risparmiato, ho adattato la mia vita ai consumi, ho consumato energie
per il risparmio......e cosa mi ritrovo?
Anche la voglia di pensare a un dopo si sta
spegnendo, perché il “non posso” è diventato più forte dei miei sogni.
Non ho cercato affetti, i ricordi di amorosi sensi sono diventati quasi
impercettibili in quell’angolo di me.
So bene che tutto è mutevole e il domani arriva anche senza previsioni, ma
oggi mi sento una di quelle immaginarie donne che si consumano nella
routine.
Dovrei provare a rompere gli schemi, a fare un’azione forte
che stravolga la mia vita come ho già fatto in passato, ma poi dove vado? Come faccio con mio padre, con le bollette, la casa?
Penso a quelle donne che sono sempre belle e impegnate come io non sono, sempre
indaffarate, entusiaste della vita che le circonda, attraenti e illuminate da quella magia femminile che non mi appartiene più...........
....e ricamo figure, cucio situazioni che non vivo, amplifico piccoli
pensieri rendendoli storie che fermo, per un momento, qua....
Questa mattina ero su un autobus, che è passato per Strada Maggiore, dove ci sono le bancarelle, sotto un porticato unico per vastità e .. leggerezza, detto di Santa Lucia, dove ogni anno, dal 13 dicembre fino all'Epifania, si comprano dolciumi e tutte le varie cose per l'albero e il presepe.... Mi ci portava mia madre, per farmi piacere... (era un mezzo supplizio in realtà, non poteva comprarmi mai niente... o quasi.). Così ho pensato che più di mezzo secolo era passato, e tutto era ancora come allora. Non ci sono più tornato a piedi, ma suppongo che quelle ... cose, non siano cambiate molto.... son duemila anni che rimangono tali! E io? Io, mi son detto, sono cambiato? Cazzo, se sono cambiato! in peggio ovviamente. Ma no, non tornerei indietro nemmeno per soldi, non vale la pena di vivere a metà! (siccome grandi disgrazie non le ho avute ... potrei anche ricominciare, ma non ci penso nemmeno!). Non so, se una vita piena, come avrei voluto, sarebbe stata alla fine soddisfaciente; penso che molto dipenda dal nostro modo di sentire... godere o soffrire, che è del tutto casuale e non programmabile, per cui forse sarei, comunque, uno di quelli mai soddisfatti. Rimane che, guardando sfilare quelle bancarelle, mi son detto che è stata una faticaccia del ca...volo. Ma sì, oggi più che mai, che non ho più una mezza vita, ma solo una discesa verso il niente, perchè è così la vecchiaia o chiamiamola come vogliamo. Certo, con la fantasia e la virtualità cerco di non vedere e sentire.... ma non sono scemo, e comunque da solo.... non riesco a raccontarmi frottole. Per questo cerco chi vuole sfuggire la realtà, ma non trovo nessuno...., tutti aggrappati alla realtà, pari pari come chi è condannato ... e annaspa ugualmente cercando un appoggio che non troverà più. E' impossibile convincere un essere vivente che sta per ...morire, non ci crede nessuno! E si affannano come matti a .... cercare di sopravvivere.
RispondiEliminaEcco Gianna, stamattina ho scritto questa cosa qua sopra, in una lettera a un'amica, e adesso leggo quello che hai scritto tu. Mi sto chiedendo chi di noi due è più... Ecco, più cosa? Direi che siamo meno, meno di ieri e di ier l'altro... ma almeno lo sappiamo, c'è gente che nemmeno lo sa... (chi si accontenta ...gode?)