Massacra un popolo, affamalo, gettalo nella disperazione e poi goditi
lo spettacolo: come minimo salterà fuori un fanatico neonazista, pronto
a ricorrere al terrorismo di massa. E’ quello che sta accadendo in
Grecia, l’area-test degli esperimenti su esseri umani condotti dall’Europa
di Angela Merkel e Mario Draghi. Le cavie sono i greci, costretti a
frugare nella spazzatura per via di un debito esploso dietro
incoraggiamento delle stesse oligarchie finanziarie che ora salgono in
cattedra a impartire lezioni di economia. Dettaglio atroce: il popolo-cavia è quello che, 2500 anni fa, fondò la democrazia nutrita di filosofia da cui ebbe origine la stessa civiltà occidentale, quella che oggi in Europa
precipita nella barbarie miserabile dei debiti sovrani, scambiando la
moneta per il tesoro privato di qualcuno. Risultato: “Alba Dorata”
spaventa la Grecia, minaccia gli immigrati, spedisce in Parlamento
deputati armati di pistola.
Razzismo, xenofobia e violenza: è il capolavoro ottenuto in pochi
mesi dagli apprendisti stregoni di Bruxelles, Berlino e Francoforte.
Terzo mondo: bambini
denutriti, ospedali senza medicine, stipendi tagliati, scarsità di
cibo, panico sociale generalizzato. E tutto questo avviene sotto la
minaccia quotidiana dei neonazisti: due deputati, racconta Francesco De Paolo sul “Fatto Quotidiano”, si sono presentati ai portoni del
Parlamento armati di pistola. Sono stati fermati dal metal detector. Il
portavoce del partito, Ilias Kasidiaris, si era rivolto in rete ai suoi
militanti, per spiegare che era giunto il momento di “approfittare” dei diritti
concessi dallo status di deputati: «Ora potremo portare pistole
legalmente e non saremo arrestati sul luogo dei fatti se c’è un
incidente. Questo ci permette di sentirci più tranquilli rispetto alle
nostre azioni». Lo stesso Kasiriadis, aggiunge De Palo, era stato al
centro pochi giorni prima di un voto del Parlamento proprio per
spogliarlo dell’immunità, perché indagato per un furto a mano armata nel
2007.
E questa è solo la vetta dell’iceberg: «Il partito – continua il
“Fatto” – ha deciso di creare un’associazione di medici solo per
cittadini greci, chiamandola “Medici con frontiere”, in aperta polemica
con le ben più nota “Medici senza frontiere” che da anni opera in tutto
il mondo per curare ammalati, senza distinzioni di sesso, razza o
religione», come invece “Alba Dorata” intende fare, distribuendo intanto
aiuti materiali ai soli cittadini ellenici. Per questo, il ministro
della salute Andreas Lykourentzos ha sottolineato che l’assistenza
sanitaria delle associazioni di volontariato sono offerte a tutti, «al
popolo greco, così come ai cittadini di paesi terzi che sono nel bisogno
e nella sofferenza». Nell’ultimo trimestre, i membri di “Alba Dorata”
sono anche arrivati a minacciare controlli negli ospedali pubblici per
«buttare fuori gli stranieri a dare il loro posto ai cittadini greci».
Della condotta del partito, aggiunge De Palo, ha fatto le spese
un’insegnante dell’isola di Cefalonia, che in occasione della festa
nazionale greca dello sorso 28 ottobre, aveva “osato” far scrivere agli
alunni alcune preghiere in lingua greca ma anche in lingua albanese, al
fine di favorire l’integrazione della folta comunità albanese che vive
da anni in Grecia. Risultato: l’insegnante è stata trasferita,
nell’incredulità generale. Ora, insieme all’Onu, anche la Commissione
Europea – prima responsabile della catastrofe sociale greca – ha aperto
un “dossier” sul caso, per «valutare quali e quanti provvedimenti
intraprendere contro queste forme di razzismo perpetrate dall’interno
delle istituzioni», dal momento che il partito filonazista è presente da
maggio nel Parlamento ellenico: vi entrò con oltre il 7% dei voti, ma
ora – stando ai sondaggi – i consensi sarebbero almeno raddoppiati. Ma
non c’è da preoccuparsi: per fortuna, ora Bruxelles “provvederà”.
LIbre
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