Massimo Mazzucco, in vista delle elezioni, si è posto una domanda che dovrebbe
interessare tutti coloro che andranno a votare: chi conta i voti degli
elettori?
Non sto parlando del conteggio nelle singole sedi
elettorali. A quanto pare, per prevenire i brogli all'interno di ciascun
seggio è stato messo in piedi un sistema di controlli incrociati
abbastanza efficiente, con timbri e firme dei vari scrutatori, che
dovrebbe ridurre al minimo le possibilità di un broglio. Naturalmente, è
possibile che qualche pasticcio avvenga comunque, specialmente se
diversi scrutatori si mettono d'accordo, ma si tratterebbe in ogni caso
di manipolazioni minime, che non arrivano probabilmente ad influenzare
l'esito complessivo delle elezioni.
La vera domanda invece è
un'altra: che cosa succede dopo che lo scrutinio di ciascun seggio è
stato completato, verificato, timbrato e sigillato "a norma di legge"?
Da Wikipedia leggiamo: "Al
termine dello scrutinio le schede valide e i verbali sono riconsegnati
alla forza pubblica o al messo comunale; il presidente e il segretario
di seggio riconsegnano un estratto dei verbali e il materiale elettorale
alla prefettura, ...
... e la seconda copia dei registri
elettorali e le schede residuate per le elezioni comunali, distinte in
due pacchetti, tra quelle autenticate e quelle non autenticate, al
tribunale competente. Ai sensi del DPR [...] le persone incaricate del
trasporto degli atti e documenti sono personalmente responsabili del
recapito di essi, è loro vietato ogni stazionamento o tramite non
previsti dalle disposizioni di legge, devono essere scelte fra le
persone e mezzi più affidabili. I mezzi di trasporto impiegati dovranno
essere convenientemente scortati. Stesse considerazioni valgono per il
successivo trasporto delle schede valide dall'Ufficio Centrale del
comune alla Prefettura."
D'accordo, scortiamole pure, queste
persone affidabili, e stiamo bene attenti che non si fermino nemmeno a
fare la pipì. Ma dopo che le schede sono arrivate in prefettura, che
cosa succede? Secondo quali modalità, e sotto quali controlli, i dati
raccolti da ciascuna prefettura vengono trasmessi al Viminale? E poi, a
sua volta, come avviene il conteggio dei "totali" dei risultati che
arrivano al Viminale da tutte le prefetture d'Italia?
Ho fatto un
po' di ricerche in rete, ma non ho trovato granché. Da quel che sembra
di capire, dei risultati che pubblica il Viminale ci dobbiamo
semplicemente fidare. Naturalmente, esisterà una prassi per chiedere un
riconteggio manuale delle schede di un certo seggio, nel caso di dubbio.
Ma come fa un certo partito a sapere di quale seggio in particolare
vuole verificare le schede, se il sospetto è che i totali vengano
manipolati in modo trasversale, su scala nazionale?
Se ad esempio
da una certa provincia arriva un totale di 1.000 voti per un certo
partito, come facciamo a sapere che nella tabulazione finale questi voti
non saranno diventati 1.100, oppure 990?
Ogni presidente di
seggio potrà anche ricordarsi a memoria il numero esatto di voti che ha
scrutinato per ciascun partito, ma non può sapere quanti ne hanno
scrutinato tutti gli altri seggi del suo comune, nè tantomeno quelli
della sua provincia o della sua regione.
In altre parole, sembra
che il sistema si sia ampiamente preoccupato di offrire al cittadino una
certa dose di sicurezza alla base della piramide, implementando le
misure di controllo incrociato nei seggi elettorali. Ma chi controlla i
passaggi successivi, man mano che si sale verso l'alto, ed i risultati
di ogni singolo seggio vengono accorpati a livello comunale, poi
provinciale ed infine regionale? Inoltre, chi sta seduto all'altro
estremo di questo complesso meccanismo elettorale - cioè al Ministero
degli Interni - e come facciamo sapere che almeno lui sia veramente
bravo a fare le addizioni?
Ciao Gianna! Cavolo, sai che mi facevo questa domanda da tempo e non mi ero mai preoccupato di approfondire...tu che pensi?...ci dobbiamo fidare? Purtroppo non ci sono alternative! Grazie
RispondiEliminaCiao Simone. Ho riportato la domanda di Massimo Mazzucco perchè è veramente un motivo su cui riflettere per coloro che hanno deciso di andare a votare, Sì, hai ragione, chi vota si deve fidare per forza, come si fida del candidato che sceglie. Io non mi fido, nè della correttezza del conteggio dei voti e menchemeno dò la mia fiducia a qualcuno di loro, per cui il conteggio per me è un problema secondario, è solo l'ennesimo meccanismo politico di cui non conosciamo a fondo gli ingranaggi. Le alternative ci sarebbero, solo che la gente ne ha paura. Un'astensione generale metterebbe davvero tutta quella massa di approfittatori nelle condizioni di andare via. Se nessuno desse il consenso, con che coraggio metterebbero in piedi un governo che nessuno ha votato? Purtroppo, con la legge elettorale che abbiamo, possono fare un governo anche se una minoranza di persone va a votare per cui, alla fine, è inutile anche porsi queste domande. Che la maggioranza della popolazione lo voglia o no, molti di loro avranno una poltrona sotto il culo, ne godranno i benefici a nostre spese mentre fingono di governare seguendo le direttive del potere finanziario, perchè è quello che comanda, non gli eletti dal popolo. Io non voterò, farò verbalizzare il mio dissenso come faccio da tanti anni a questa parte. I motivi per cui non lo faccio li ho scritti anche qui nel blog, ma il discorso è molto più ampio e complicato, soprattutto complicato da realizzare, direi utopistico. Ma non riesco a pensarla diversamente e quindi, coerentemente, nessuno governerà in mio nome. Certo che, visto che devo subire questo sistema, almeno mi piacerebbe che le scelte di coloro che hanno deciso di fidarsi fossero rispettate......ma ne dubito molto...i giochi per il potere sono senza esclusione di colpi.
EliminaCiao Gianna, le tue parole sono sempre parole sagge, parole sentite fin nel profondo. Mi piace la tua sicurezza e il tuo modo di vedere le cose...ma questo te l'ho già detto :) Condivido pienamente il tuo pensiero e anch'io ho deciso di astenermi presentandomi comunque al seggio. Il tuo "Perchè non voto" l'ho stampato ed è sopra il banco del mio negozietto e ha scatenato non poche discussioni con la gente che si ferma a leggerlo. E' messo vicino a una foto, che ho sempre stampato da internet, che raffigura una signora che butta tutti i politici dentro un cassonetto delle immondizie...forse ti sarà capitato di vederla...ci sono tutte le teste che spuntano ;) Hai dato voce hai miei pensieri Gianna! A presto. Un abbraccio
RispondiEliminaGrazie Simone per la considerazione che hai per me, ma sono una persona semplice che vive una vita più che semplice e che, per le esperienze che ha avuto e per le scelte che ha fatto, ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Posso solo dirti, senza tema di smentite, che mi sono trovata sola contro tutti e contro tutto, senza un tetto sopra la testa e senza un soldo in tasca, a riprogrammare dall'inizio e ad affrontare incognite e difficoltà di una vita da ricominciare, e questo non solo una volta. Mettici un carattere ribelle fin dalla nascita e un orgoglio, lo ammetto, un pò troppo pronunciato, ed il mix è completo. Con questo non rimpiango niente di ciò che ho fatto, anzi, direi che ho imparato tanto, due cose soprattutto: ad usare la mia testa e a non delegare mai. Forse ho sviluppato un'eccessiva diffidenza, ma, nel caso della politica, direi che è più che giustificata! Ciao Simone, buona giornata!
EliminaCiao Gianna,
Eliminapenso che sia proprio la semplicità, nelle persone come nelle cose, a rendere unico e meraviglioso il loro manifestarsi. La semplicità racchiude in se la vera ESSENZA, senza trucchi, maschere o artifizi di sorta. Questo sento nelle tue parole...davvero Gianna. Non sono le solite frasi buttate nel mucchio, almeno per me, ogni tua parola in realtà parla di te, di chi sei, di chi sei stata e di chi con coraggio e con semplicità continui ad essere. Credo che tu sia stata capace di trasformare la tua sofferenza e potresti essere un esempio per tanti. Grazie Gianna! Ciao!