La scheda o il fucile
«[...] No, io non sono americano. Sono uno
dei ventidue milioni di uomini dalla pelle nera che sono vittime
dell’americanismo, uno dei ventidue milioni di vittime della democrazia
che non è altro che un’ipocrisia travestita. Non vengo qui a parlarvi da
americano, da patriota, non sono uno che saluta la bandiera o che la
tira fuori ad ogni occasione, no! Io vi parlo da vittima del sistema
americano; vedo l’America con gli occhi della vittima e non riesco a
vedere nessun sogno americano. Quello che vedo è un incubo americano.
[...] la scelta è oggi tra la scheda e il fucile. La scheda o il fucile,
vi ripeto. Se avete paura di servirvi di questa espressione, ebbene
tornatevene in campagna, nel campo di cotone, oppure in qualche vicolo
buio dei bassifondi. [...] è proprio il governo, il governo degli Stati
Uniti, il responsabile dell’oppressione, dello sfruttamento e della
degradazione del popolo nero in questo paese. [...] c’è un nuovo modo di
affrontare i problemi che si sta facendo strada, un nuovo modo di
pensare e una nuova strategia. Questo mese saranno le bottiglie Molotov,
il prossimo le bombe a mano e il prossimo ancora qualche altra cosa. Ci
saranno o le schede o i fucili, o la libertà o la morte. L’unica
differenza, però, tra questa e l’altra morte è che sarà reciproca. [...]
normalmente non ho a che fare con gente importante, ma solo con persone
comuni. Credo che si possano mettere insieme tante di queste persone
comuni e spazzar via tanti di quei personaggi importanti. Quelli non
hanno nulla da perdere e nulla da guadagnare e te lo dicono subito che
per ballare il tango bisogna essere in due e quando si muove l’uno anche
l’altro è costretto a muoversi. [...] È giusto cercare di assicurarsi
diritti civili se essi significano uguaglianza di opportunità perché noi
non cerchiamo di fare altro che riscuotere gli interessi dei nostri
investimenti. I nostri padri e le nostre madri hanno investito in questo
paese il loro sudore e il loro sangue [...] Questo è il nostro
investimento, il nostro contributo, il nostro sangue perché non soltanto
noi abbiamo dato loro gratuitamente la nostra fatica, ma anche il
nostro sangue. Tutte le volte che l’uomo bianco chiamava il paese alla
guerra, noi siamo stati i primi a indossare l’uniforme e a morire su
tutti i campi di battaglia. Il nostro sacrificio è stato più grande di
quelli compiuti da chi oggi gode di una posizione di privilegio in
America. Il nostro contributo è stato più grande ma in cambio abbiamo
ricevuto meno di tutti. [...] Cercate di capire che quando volete
ottenere ciò che vi appartiene, chiunque vi privi di tale diritto è un
criminale. Quando volete ottenere ciò che è vostro, siete nel pieno
diritto di esigerlo e chiunque cerca di privarvene infrange la legge ed è
un criminale. Questo principio fu indicato chiaramente nella sentenza
della Corte Suprema che dichiarava illegale la segregazione. Ciò vuol
dire che si tratta di un comportamento contrario alla legge, che il
segregazionista viola la legge e quindi è un criminale. Non c’è altro
modo per definirlo e quando voi dimostrate contro la segregazione, siete
dalla parte della legge e la Corte Suprema è con voi. Ora, chi è che si
oppone a voi quando volete far applicare la legge? La polizia, con i
suoi cani e i suoi manganelli. Quando voi dimostrate contro la
segregazione, sia che si tratti delle scuole, delle zone residenziali o
di qualsiasi altra cosa, avete la legge dalla vostra parte e coloro che
vi si oppongono non la rappresentano più, ma anzi la violano e quindi
non sono più suoi rappresentanti. [...] Se non sarete capaci di agire
con fermezza, i vostri figli cresceranno «vergognandosi» di voi: se non
assumete un atteggiamento deciso. Con ciò non voglio dire che dovete
essere violenti, ma al tempo stesso che non dovete mai essere non
violenti a meno che non incontriate chi si comporta pacificamente. Io
sono non violento con quelli che lo sono con me, ma quando qualcuno usa
la violenza nei miei confronti, allora è come se impazzissi e non sono
più responsabile delle mie azioni. [...] Quando sapete di non infrangere
la legge, di battervi per i vostri diritti legali e morali, secondo
giustizia, allora sappiate morire per quello in cui credete. Ma non
morite soli, fate che la vostra morte sia reciproca. Questo è quello che
s’intende per uguaglianza. Occhio per occhio, dente per dente. [...] Il
mondo deve sapere che le mani di questa società grondano sangue. Il
mondo deve sapere quanto è grande la sua ipocrisia. La scelta sia dunque
tra la scheda e il fucile. L’America sappia dunque che l’unica
alternativa è quella fra la scheda e il fucile.»
...più attuali di queste parole!!! Credo che si possano mettere insieme tante di queste persone comuni e spazzar via tanti di quei personaggi importanti!!! Grazie Gianna.
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