25 gennaio 2013

Della serie: la truffa è l’anima del capitalismo finanziario.



Se dovessimo rappresentare i vizi e le virtù dell’Italia con la fotografia di una sola città, quella città sarebbe Siena. Sessantamila abitanti invece di sessanta milioni. Arte, storia, turismo, aria buona, cucina meravigliosa e la passione per la squadra di calcio che da anni gravita in serie A. Poi ci sono i debiti, tanti debiti. Frutti inattesi di una classe dirigente drammaticamente inadeguata per aver sottovalutato i segnali della crisi. Questa è l’introduzione di una puntata di Report dedicata al Monte dei Paschi di Siena dal titolo decisamente simpatico: Monte dei Fiaschi.
Mi viene in mente una cosa successa più di un secolo fa: lo scandalo della Banca Romana culminato nel 1893 con le dimissioni del governo Giolitti e il crollo di mezzo sistema bancario italiano. Per occultare la perdite dovute a cattivi investimenti la Banca Romana, a fronte dei 60 milioni autorizzati, coperti da corrispondenti riserve auree, emise biglietti di banca per 113 milioni di lire, incluse banconote false per 40 milioni. L’inchiesta rivelò che il governatore della banca versò, affinché lo scandalo non emergesse, cospicue somme a diversi esponenti politici, tra cui due Presidenti del Consiglio, Francesco Crispi e Giovanni Giolitti.
Ebbene, oggi, a 112 anni di distanza, è chiaro che abbiamo coerentemente continuato sulla stessa linea: l’Italia è alle prese con lo scoppio di un altro gigantesco bubbone bancario i cui vertici  rischiano di finire in galera assieme ai loro politicanti complici. Credo che ci stia tutta una buona riflessione su cosa significhi governo delle Banche, e su quale sia la vera vocazione dei partiti, anche se qui si parla solo del PD.
Sul web circolano dei link satirici dove si fa notare – ed è tutto vero – come lo Stato italiano abbia prestato al Monte dei Paschi di Siena 3,9 miliardi di euro. La cifra è simile a quella incassata con l’imposta sulla prima casa: l’Imu. In pratica il governo Monti, sostenuto da tutti i partiti o quasi, ha momentaneamente salvato una banca altrimenti destinata a sparire. Tecnicamente si tratterebbe di un prestito, ma nella realtà è una somma che, noi contribuenti, probabilmente non vedremo mai più. Alla scadenza del prestito, infatti, è stato previsto che lo stesso possa essere rimborsato con “altri strumenti finanziari”. In pratica la banca di Siena si impegnerà a restituire il denaro alle calende greche.
Ma il danno per i contribuenti italiani non è di “soli” 3,9 miliardi di euro! Magari! Come ricorda Dagospia, infatti, nel dicembre 2011, il governo Monti aveva già garantito l’emissione di 28 miliardi di euro di bond di MPS con scadenza 2015. In pratica se la banca toscana non sarà in grado di pagare, saranno di nuovo i contribuenti italiani a farne le spese.
Per far passare questa legge, l’esecutivo “tecnico” guidato dal professore aveva posto la fiducia e i partiti di maggioranza l’avevano fatta passare senza fiatare.
Risultato: il nostro Stato è esposto per la bellezza di 32 miliardi di euro rispetto a MPS. Una cifra spaventosa, equivalente a un punto e mezzo del nostro debito pubblico o, se preferite, a 2-3 manovre finanziarie lacrime e sangue. Con sfacciataggine, oggi, Bersani, Casini, Alfano, Monti e compagnia bella dicono di non avere nessuna responsabilità. Invece le colpe della politica sono enormi e gravissime.
Lo scandalo MPS potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’economia italiana, nonché effetti politici devastanti.
Inutile dire che in altri paesi una “bomba” del genere – 32 miliardi di euro – avrebbe già portato a dimissioni a catena e inchieste parlamentari. Qui no, qui, anche se quello attuale di Montepaschi è sicuramente un caso molto specifico, c’è un problema generale delle banche, su cui tutti i politici vanno molto cauti, avendo un po’ tutti, come si suol dire, "le corna al paese” . Sicuramente ci sarà un po’ di casino mediatico/elettorale, un po’ di sparate dei leader politici……
A proposito, non ho potuto fare a meno di notare i toni molto sommessi invece di Berlusconi…….probabilmente Mussari è custode di molti segreti visto il ruolo di "principale banca di fiducia" rivestito da Montepaschi per la Mediaset e per lui personalmente ...
Io gli suggerirei due cose: di stare molto attento al caffè che beve e di evitare di andare a Londra !!

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