“Ci sono notti in cui ancora sogno”. Sogno che l’umanità sia capace di
vivere bene e felicemente all’interno dei limiti climatici del Pianeta.
Sogno che il mondo sia solidale con quei piccoli stati insulari che
sarebbero i primi a sparire dalla mappa se non invertiamo rotta. Sogno
dirigenti coraggiosi come la delegazione filippina che, al vedere il
proprio paese raso al suolo dal tifone Bopha, ha supplicato la comunità
internazionale di “aprire gli occhi e di guardare in faccia la realtà”.
Sogno di un homo e una femina climaticus razionali di fronte ai costanti
allarmi degli scienziati che dicono che il riscaldamento globale è già
in corso secondo le previsioni più pessimiste. Detto in altro modo,
sogno che Sandy non sia né più né meno che il nome di un normalissimo
bambino e non quello del devastante uragano.
“I nostri sogni non entrano nei loro summit!” Sicuramente non è
questo il sogno che i governanti hanno disegnato nell’ultimo vertice sul
cambiamento climatico a Doha, in Qatar. Il mondo post-Doha, in linea
con i fallimenti degli scorsi summit a Copenaghen, Cancun e Durban, è il
mondo in cui primeggiano gli egoismi a corto termine dei grandi
contaminatori, a partire dagli Stati Uniti, la Russia e il Giappone. È
il mondo in cui il protocollo di Kyoto, che rappresenta a malapena il
15% delle emissioni mondiali, è il greenwashing (la facciata “verde”) di
politiche insostenibili e irresponsabili delle grandi potenze
(mal)sviluppate ed emergenti. È un mondo che conduce l’umanità,
iniziando dalle persone e dalle comunità più povere e vulnerabili, verso
il peggiore scenario climatico possibile ipotizzato, cioè un aumento di
4°C entro la fine del secolo. È il mondo in cui trionfano l’arroganza e
il cinismo, in testa, con sfacciato orgoglio, la Spagna. Un paese che
mentre afferma che “il cambiamento climatico non lo neghiamo e non lo
affermiamo”, si vanta di aver giocato un ruolo essenziale nelle
trattative dell’accordo di Doha verso una lotta contro il cambiamento
climatico “più forte e ambiziosa”. Un paese che, mentre taglia i fondi
alle energie rinnovabili, compra cento milioni di tonnellate di diritti
di emissioni di CO2 alla Polonia per non dover cambiare di una virgola
il suo stile di vita.
“Non siamo anti-summit, il summit è anti-noi”. Davanti al peggiore dei
mondi possibili non mi rassegno: sono un indignado climatico. Questo
vertice di Doha in generale, e la delegazione spagnola in particolare,
non mi rappresentano. Né rappresentano la moltitudine di persone e
collettivi che hanno fatto della giustizia ambientale la loro bandiera
di lotta e azione quotidiana. Oggi il clima, e la vita di milioni di
persone, sono merci in mano a politici e banchieri, a imprese
multinazionali che fanno pressioni affinché i propri interessi milionari
non vengano colpiti. Dunque non rassegniamoci di fronte a questa
oligarchia che ci sta portando dritti verso il collasso e l’ecofascismo,
in cui pochi si dividono i pezzetti di natura rimasti. Parafrasando
Stéphane Hessel, lottiamo contro l’indifferenza climatica - e l’ecologia
in generale - e convochiamo un’insurrezione pacifica anche a favore
della vita e del bene comune. È in gioco la sopravvivenza civilizzata
dell’umanità, quella delle nostre figlie e figli, la mia, la tua.
“Non guardarci, unisciti!” Se sei anche tu un indignado/a climatico/a,
passa all’azione. Non aspettare che quelli che non ci rappresentano
decidano per te. Diffondi questo manifesto, fatti portavoce dei senza
voce, difendi il tuo futuro e quello della tua famiglia. A casa, nel tuo
quartiere, al lavoro, nella pubblica piazza, metti la giustizia
climatica e ambientale al centro delle preoccupazioni tue e di chi ti
sta intorno. Unisciti alle reti e ai collettivi vicini a te che
promuovono altri mondi possibili e che già costruiscono dal basso
alternative ecologiche e sociali. Hai molto potere, non disperderlo, e
soprattutto condividilo e ibridalo: il tutto è più che la somma delle
sue parti. Fai il passo e grida ai quattro venti: anch’io sono un
indignado climatico!
Florent Marcellesi
Fonte: http://florentmarcellesi.wordpress.com
Link: http://florentmarcellesi.wordpress.com/2012/12/13/manifiesto-de-un-indignado-climatico/#more-101913.12.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Silvia Soccio
Nessun commento:
Posta un commento
Una tua opinione è sempre gradita...o anche un semplice saluto. ;)