27 gennaio 2013

La storia è una grande insegnante, ma il genere umano è un eterno ripetente.



Auschwitz………è completamente diverso e non si è emotivamente preparati. Quando arrivai c’erano delle ragazze e dei ragazzi che uscivano in un mare di lacrime. Pensavo fossero eccessivamente sensibili. Non era così. Ad Auschwitz si respira un’aria di sofferenza, un dolore che sembra non avere fine. Non è solo nell’atteggiamento delle persone, non è nel macabro museo e nemmeno in quelle pareti piene zeppe di nomi che erano diventati solo dei numeri……….è nei muri, nell’aria che si respira. Ricordo che quel giorno c’era vento, era in arrivo un po’ di pioggia (giornata ideale per certe visite ahimè), entrata in una baracca un colpo di vento ha fatto chiudere di colpo la porta. C’erano altre persone, le avevo viste, ma son stata colta da un panico inspiegabile, non riuscivo più ad aprire quella porta, mi mancava l’aria, una mano che si posò sulla spalla mi fece spaventare al punto da gridare……..
Penso spesso a quell’episodio, ne ho un ricordo indelebile, a maggior ragione oggi , che i media bombardano di film e documentari e si organizzano treni della memoria (gente che va senza sapere cosa l’aspetta). E penso che è una memoria corta, è una memoria che non insegna a prevenire o ad evitare, ma spesso e tragicamente suggerisce. E' il giorno dove tutti gridano “orrore”, il giorno in cui tutti si chiedono perché e come può l’uomo arrivare a tanto mentre ci sono altri uomini pronti a fare le stesse cose.
Tragico, pauroso, triste, orrendo….tutti gli aggettivi vanno bene per ricordare quella pagina di storia…ma sono gli stessi aggettivi che usiamo ancora, ogni giorno, davanti alle notizie che ci arrivano dal mondo attuale, quello di questo secolo civilizzato e progredito.
Conosciamo tutti molto bene le storie odierne, sappiamo quanto l’ambizione possa mettere a rischio il benessere e la vita stessa di altre persone, nascondendo le vere intenzioni con motivazioni di difesa della patria o politiche. Sappiamo tutti molto bene quanto siano violati quotidianamente i diritti umani nonostante tutte le nazioni cosiddette “civili” abbiano sottoscritto un documento come la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo.
Non dico che non sia giusto ricordare, ma sarebbe più giusto e importante imparare. Ricordare che il nazismo e il fascismo sono culture assassine è basilare, visti i recenti rigurgiti, ma bisognerebbe anche fare in modo di non ripetere gli stessi errori, altrimenti ricordare diventa un esercizio di pura ipocrisia.

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